30 gennaio 2020

giovedì 30 ore 21.00

Maria Amelia Monti in

La lavatrice del cuore – Lettere di genitori e figli adottivi

Maria Amelia Monti in La lavatrice del cuore – Lettere di genitori e figli adottivi

Testo e regia a cura di

Edoardo Erba


Musica dal vivo di

Federico Odling

“Ma tu non lo sai che quando noi donne diventiamo mamme, in qualsiasi modo lo diventiamo, riceviamo in dono una lavatrice del cuore?”.

Maria Amelia Monti, meravigliosa attrice sul palco, “mamma di pancia” di due figli naturali e “mamma di cuore” di un figlio adottivo nella vita, è la protagonista di questo spettacolo di rara intensità, emozionante e ironico.

Scritto per lei da Edoardo Erba, uno dei più brillanti drammaturghi della sua generazione, il testo è ispirato alle esperienze reali di genitori e figli adottivi.

L’adozione raccontata attraverso le testimonianze di chi l’ha vissuta direttamente o indirettamente. Dalle lettere raccolte per la categoria Lettera di un’adozione, nasce La Lavatrice del cuore.

Il racconto dell’esperienza di Edoardo e Maria Amelia (loro stessi regista e attrice ma anche marito e moglie e genitori adottivi) si affianca a quello di altre coppie, di papà e mamme che raccontano il proprio viaggio, in un’alternanza tra prosa e lettura di grande intensità i cui non mancano momenti ironici.

Numerosi i momenti di puro divertimento, quando vengono descritte le incomprensioni con la burocrazia, gli imbranamenti degli aspiranti genitori adottivi che non conoscono le procedure ed i cavilli e che incontrano le resistenze poste sia dai familiari che dagli estranei e persino dagli operatori che vogliono ‘metterli alla prova’…

ItaliaAdozioni

La voce di Maria Amelia suona come una voce amica, a tratti visibilmente emozionata per ciò che sta leggendo. E cosi ti sembra di sentirti nel salotto di casa tua e non a teatro mentre ascolti rapita il racconto di un’altra mamma di cuore, quella voce che diventa emozionante perché parla di te, sì proprio di te, di quei pensieri che hai fatto mille volte, di quelle domande che ti sei fatto mentre guardi negli occhi tuo figlio, di quella rabbia che hai provato rispondendo alle solite domande stupide della gente.

I colori delle mamme