5- biancaneve

28 Gennaio

Domenica alle ore 16
Domenica alle ore 21
(spettacolo a numero chiuso)

da
F.lli Grimm


con
Elena Nenè Barini
Giacomo Pecchia
Giacomo Vezzani
Jonathan Bertolai


adattamento e regia
Maria Grazia Cipriani


scene e costumi
Graziano Gregori


produzione
Teatro del Carretto

…Una Matrigna impersonata da una vera attrice ed una microscopica Biancaneve, i nani a grandezza naturale che arrivano a sorpresa dal fondo sala per diventare piccolissimi una volta entrati nella mutevole scatola teatrale che si apre come un magico armadio dell’immaginario svelando scomparti, celando trabocchetti, rinnovando continuamente e simultaneamente l’idea di palcoscenico, facendo apparire teste, paesaggi, personaggi veri, oggetti misteriosi di grandezza spropositata: il tessuto narrativo si fa gioco scenico, attraverso il contrasto di universi che nasce dal rapporto tra attori e creature in cartapesta, personaggi veri ed oggetti smisurati o lillipuziani, verità della materia e finzione del corpo, elementarità della parola e potenza dei brani del melodramma, rivelando sottilmente la sua natura di camera dell’inconscio…

 

(Maria Grazia Cipriani)

 

…Mai vista tanta grazia, tanta virtù tecnica, tanta poesia inventiva in un teatrogiocattolo che dando fondo a raffinatezze adulte riesce a sincronizzare l’arte dei marionettisti con gli automi, con un’attrice vera in pose da “masque” e, non ultimo, sa trasformare tutto il mini-deterrente scenografico in meraviglia magica, d’una magia non infantile…

 

(Rodolfo di Giammarco, la Repubblica)

 

Biancaneve è il primo spettacolo allestito dal Teatro Del Carretto, oggi diventato un vero “cult”, recentemente riproposto a Venezia alla
Biennale Teatro.

 

Progettato e realizzato nell’83, accolto fin da subito come un piccolo capolavoro, si è confrontato nell’arco di questi ventisette anni con il pubblico appartenente alle culture più diverse, dall’Egitto al Giappone, da Israele alla Russia….raccogliendo ovunque e sempre entusiasmi autentici e dimostrando di superare naturalmente ogni ostacolo linguistico ed ogni trascorrere del tempo.

 

Lo spettacolo rappresenta quasi un Manifesto della poetica teatrale elaborata poi dalla Compagnia: con l’orchestrazione di quegli elementi
che in seguito verranno sviluppati e che sono tutti quelli dell’artigianato rappresentativo – componenti scenografiche, oggetti, corpi e moti, linee
musicali, voci e rumori, luci, superfici e colori…. – semplici tasti di una tastiera magica organizzata per realizzare i “sogni del teatro”.