tra la mia ragione

5 novembre

Domenica alle ore 16

dialogo filosofico e
teatrale con

Umberto Galimberti
Margherita Buy
Sergio Rubini


da un’idea di
Paola Pedrazzini


produzione
Nuovo Teatro diretto da
Marco Balsamo

Amore non è qualcosa di cui l’Io dispone, ma semmai è qualcosa che dispone dell’Io.

(Umberto Galimberti)

 

Il grande filosofo e psicoanalista junghiano Umberto Galimberti ci guiderà nel territorio misterioso dell’Amore.
Le cose d’amore non appartengono al racconto dell’anima razionale perché, in loro presenza, l’anima si sposta, esce dal recinto umano della ragione e si ricongiunge alla follia degli dei. Ma non ci perdiamo in essa, perché ci accompagna l’amato, a cui siamo legati proprio perché ha colto e in qualche modo riflesso la nostra follia.
Ad accompagnarci in questo viaggio, insieme ad Umberto Galimberti, due icone del cinema italiano: Sergio Rubini e Margherita Buy alla cui intensa interpretazione è affidata la lettura scenica di alcune delle più significative pagine sull’Amore.
Un prezioso, inedito appuntamento per il Teatro Manzoni di Monza.

 

Umberto Galimberti già ordinario di filosofia della storia, psicologia generale e psicologia dinamica all’Università di Venezia, ha collaborato con Il Sole 24 Ore e oggi scrive su La Repubblica. Tra le sue pubblicazioni Gli equivoci dell’anima, La casa di psiche, L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani, I miti del nostro tempo, Cristianesimo, la religione dal cielo vuoto.

 

Margherita Buy è una delle migliori attrici italiane, capace di dare intensità ad ogni ruolo interpretato e di rinnovarsi con versatilità. Artista pluripremiata (vincitrice di sette David di Donatello, sette Nastri d’Argento, cinque Globi d’oro e tredici Ciak d’oro) è la musa di importanti registi come Lucchetti (La settimana della sfinge, Arriva la bufera), Rubini (La stazione), Ozpetek (Le fate ignoranti), Verdone (Maledetto il giorno che t’ho incontrato), Virzì (Caterina va in città), Comenicini (Va’ dove ti porta il cuore…)…

 

Sergio Rubini grande protagonista del cinema italiano, dopo gli esordi a teatro, viene scoperto da Fellini che lo impone alla critica ne L’Intervista.
Nel 1990 esordisce come regista con La stazione che vince come miglior film la Settimana della Critica di Venezia. Seguono film importanti come Prestazione straordinaria, Il viaggio della sposa, La terra, L’uomo nero… Interprete sensibile ed eclettico lavora con molti registi come Salvatores (Denti, Amnesia, Nirvana), Verdone (Al lupo, al lupo), Veronesi (Manuale d’amore, Non è un paese per giovani), Piccioni (Questi giorni),Tornatore, Archibugi, D’Alatri…